[IL VANGELO DI TUTTO L’ANNO] I TEMPO ORDINARIO – Martedì
GESÙ MAESTRO + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a […]
GESÙ MAESTRO
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
Insegnava loro come uno che ha autorità
Le parole sono un bel mezzo di comunicazione tra gli uomini. Gli animali emettono soltanto suoni per segnalare pericolo, paura, aggressività. Con le parole invece possiamo trasmettere la ricchezza della nostra anima al cuore di un altro uomo.
Ci lamentiamo della inadeguatezza delle parole. Se ne lamenta soprattutto chi se ne serve per insegnare, genitori, maestri, predicatori. Talvolta si ha l’impressione che chi le sente in realtà non le ascolti, oppure le capisca ma non le prenda sul serio. “Le parole non cambiano il mondo!”, diciamo allora con pessimismo. È vero, l’efficacia delle parole è limitata, ma le parole fanno anche tanto bene.
Diverse dalle nostre sono le parole di Dio. Con la parola Dio ha creato il mondo, la sua parola è diventata fatto. Gesù parla come un uomo, con lingua umana. Ma è Dio-uomo, e le sue parole umane hanno un potere divino. Con la parola Cristo guarisce i malati, scaccia gli spiriti maligni, insegna e consola. Chi accoglie le sue parole, non solo cresce nella conoscenza, ma accoglie anche il potere divino che c’è in esse, capace di trasformarlo. Attraverso le parole di Gesù, si perpetua in lui il dinamismo della prima creazione.
Non come gli scribi, commentatori della Scrittura
Anche le religioni non cristiane hanno i loro libri sacri, che contengono la rivelazione divina. I musulmani hanno il Corano, che ha autorità divina, che si legge e si commenta nelle moschee. Gli interpreti hanno il potere che gli deriva dalla conoscenza dei testi: o li commentano rettamente o deviano dal senso. In questo caso perdono autorità, perché autorevole è solo il testo del Corano. Era così anche per i commentatori dell’Antico Testamento.
In che modo Gesù è diverso? Gesù è consapevole che il vero senso dei testi è Lui stesso, e perciò la sua persona e la sua vita contengono la pienezza della verità. Anche la Chiesa continua ad interpretare la Scrittura in questo modo, e trasferisce nei testi sacri la sua vita, la sua storia, le sue tristezze e le sue gioie. E anche ogni cristiano legge la Bibbia in modo simile. Scopre in essa, come in uno specchio, ciò che succede nella sua anima, sente le stesse voci che risuonano nella sua coscienza, vede l’immagine del proprio cuore.
Comanda persino agli spiriti immondi
Giovanni Mosco è l’autore del libro “Prato spirituale”, una raccolta di storie sui monaci palestinesi del suo tempo, tra i quali anche l’abate Marcello. Una sera al crepuscolo, come tutte le sere, Marcello cominciò a recitare e a cantare i salmi. Ad un tratto sentì un gran rumore. Aprì la porta e vide un esercito scuro in assetto da combattimento. Chiese allora stupito: “C’è la guerra?” Un soldato gli rispose sgarbato: “Sì, la guerra! Guarda quanti soldati hai mobilitato con i tuoi salmi!”
È una storia bizzarra, ma esprime la convinzione dei monaci, che i salmi possiedano un potere di esorcismo contro le potenze maligne.
In un certo senso la stessa cosa vale per tutte le parole divine. La lettura della Sacra Scrittura quindi non va considerata come una lettura qualsiasi, ma come un’azione liturgica.
Quando la messa è celebrata in modo solenne, il vangelo viene portato con le braccia alzate, fra le candele e l’incenso. Si ascolta in piedi, come se Cristo in persona stesse parlando. Oggi si legge rivolti verso il popolo, come una lettura destinata a tutti. Ma prima dell’ultima riforma liturgica, il vangelo si cantava rivolti verso “la parete nord”, da dove, secondo la tradizionale espressione dei profeti, provengono simbolicamente i nemici. Le parole di Dio sono capaci di tenerli lontani.
IL VANGELO di tutto l’anno sono le riflessioni sul Vangelo festivo e feriale tratte dall’omonimo libro di padre Tomáš Špidlík.
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Il libro è disponibile presso EDIZIONI LIPA |