[LA PAROLA DEL GIORNO] XXII settimana del Tempo Ordinario – lunedì (II)
Gesù torna a Nazaret, nel luogo dove è cresciuto. Come al solito partecipa alla preghiera in sinagoga. Non più come un ascoltatore passivo, ma come il luogo dove le Scritture finalmente si compiono. È il vangelo: Dio ormai è con noi, abita corporalmente e pienamente la nostra storia, la nostra umanità, il tempo e lo […]
Gesù torna a Nazaret, nel luogo dove è cresciuto. Come al solito partecipa alla preghiera in sinagoga. Non più come un ascoltatore passivo, ma come il luogo dove le Scritture finalmente si compiono. È il vangelo: Dio ormai è con noi, abita corporalmente e pienamente la nostra storia, la nostra umanità, il tempo e lo spazio in cui si consuma la nostra esistenza. Sarebbe una notizia bellissima, una gioia immensa, una speranza capace di strappare dal cuore ogni tristezza e ogni tenebra. Bisognerebbe solo ammettere di averne bisogno, di essere mancanti, anzi malati in fondo al cuore. Non colpevoli, ma solo fragili e deboli. I concittadini di Gesù non ci stanno, reagiscono male di fronte alla debolezza con cui Dio si presenta. È lo scandalo dell’Incarnazione, la paradossale sapienza della croce, il modo sobrio, ordinario e silenzioso con cui il Signore ogni giorno incontra, accoglie, salva la nostra vita. Senza chiederci nulla. Donandoci tutto.
LA PAROLA DI OGNI GIORNO
Quotidianamente un’immagine e un breve commento alla Parola da parte di fra Roberto Pasolini