LA PACE DI CRISTO

[IL VANGELO DI TUTTO L'ANNO] V TEMPO PASQUA – Martedì 3

Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

 


Vi lascio la pace, vi do la mia pace

La pace è una delle promesse messianiche dell’Antico Testamento: il Salvatore sarà “principe di pace” (Is 9,6), e Salomone è la sua prefigurazione. Suo padre Davide fa molte guerre e non porta a termine la costruzione del tempio; ma quello che non riesce a fare il padre, lo fa il figlio Salomone, che regna nella pace. Nella storia biblica degli Ebrei ci sono molte guerre, discordie, la scissione in due regni, l’occupazione da parte di potenze straniere, la deportazione. Non ci meraviglia che il popolo d’Israele desiderasse una pace duratura, la pace promessa dal Messia. Gesù mantiene questa promessa; ma come tutte le altre promesse, lo fa nel suo modo particolare: la sua pace è spirituale, non materiale. La sua pace è un dono più grande della pace dovuta ad una buona difesa armata in grado di respingere qualsiasi nemico. Se il regno di Dio è dentro l’uomo (Lc 17,21), anche la pace messianica si trova nel cuore.

 

Non come la dà il mondo, io la do a voi

Diciamo che la pace di Cristo è interna e non esterna. È vero, ma è una definizione incompleta. La pace interiore può esistere anche in mezzo al rumore del mondo esterno. Gli stoici volevano insegnare agli uomini a diventare “apatici”, insensibili nei confronti di tutto ciò che eccita l’animo e provoca forti reazioni emotive. I maestri di yoga dell’India insegnano a selezionare fra i vari impulsi e a scegliere solo ciò che dona la calma.

È possibile veramente conquistare uno stato di quiete? Sono tanti i disturbi che minacciano la pace: atteggiamenti e pensieri negativi, l’incapacità di accettare noi stessi e di riconciliarci con il prossimo, la sofferenza fisica, i traumi… Intorno a noi e dentro di noi c’è tanto male e tanta sofferenza: può esserci un metodo capace di insegnarci la pace nonostante tutto?

Cristo la insegna. È la sua croce, segno della pace in mezzo a tanti conflitti. La sua croce è la certezza che quelli che amano Dio collaborano al bene, nonostante tutto (Rm 8,28).

 

Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore

Gli stoici dicevano che sono quattro le passioni principali che turbano la pace del cuore: la voluttà, la concupiscenza, la tristezza e la paura. Nel presente, l’esperienza del piacere suscita la voluttà, l’esperienza del dispiacere la tristezza. Ma nei nostri pensieri c’è anche il futuro. Desideriamo per noi le cose belle e questo eccita la concupiscenza, oppure siamo inquieti al pensiero di ciò che ci potrà accadere, e questo provoca la paura. Purifica il tuo cuore da queste quattro passioni e non sarai più turbato né impaurito, dicevano gli antichi saggi. Ma una cosa è dire, l’altra è fare; consigliare è facile, mettere in pratica i consigli è più difficile.

C’è un episodio significativo nella biografia di santa Rosa da Lima. La piccola Rosa era incredibilmente timorosa e timida, e così era anche sua madre. Un giorno stava giocando in giardino, ed era talmente immersa nel gioco che non s’accorse della sera che calava. Quando vide che era buio, ebbe paura di attraversare il giardino per tornare a casa. Sua madre sapeva com’era fatta sua figlia, ma anche lei aveva paura di attraversare il giardino per andarla a prendere. Non si risolvevano nessuna delle due ad andarsi incontro, quando finalmente arrivò il padre che prese la madre sottobraccio e la condusse verso la casetta in giardino dove era rifugiata la figlia.

La piccola Rosa trasse da questo episodio un’ispirazione: se mia madre non ha avuto più paura quando mio padre l’ha presa sottobraccio, come potrei avere paura io quando mi conduce per mano il Padre che è nei cieli? Da quel momento non ebbe più paura e il suo cuore fu per sempre nella pace.

 


 

IL VANGELO di tutto l’anno sono le riflessioni sul Vangelo festivo e feriale tratte dall’omonimo libro di padre Tomáš Špidlík.

[IL VANGELO DI TUTTO L'ANNO] V TEMPO PASQUA – Martedì 4 Il libro è disponibile presso EDIZIONI LIPA