LA GUARIGIONE DI SABATO

[IL VANGELO DI TUTTO L'ANNO] IV SETTIMANA DI QUARESIMA – Martedì 3

Dal Vangelo secondo Giovanni
Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.
Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo.
Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.

 


La guarigione di un infermo alla piscina di Betzaetà

In questo miracolo c’è una contraddizione che spesso non viene colta. Agli uomini con le gambe sane la legge sul sabato vietava ogni movimento inutile. Al paralitico incapace di muoversi, Gesù, proprio di sabato, ordina di camminare e addirittura di portarsi da sé il letto, uno sforzo proibito in modo esplicito. Il paralitico non era in grado di farlo, ma all’invito di Cristo ci riesce. A prima vista sembra che Gesù voglia abolire l’istituzione del sabato, che per gli Ebrei era sacra e dal punto di vista sociale aveva un valore benefico, come lo hanno le feste cristiane.

Ma l’atteggiamento di Gesù verso le prescrizioni dell’Antico Testamento è sempre lo stesso: occorre ritornare alla radice di ogni prescrizione e ristabilire il significato originale che le aveva ispirate.

Il sabato era stato introdotto per dare a ciascuno il tempo di elevare la mente a Dio. Il movimento del corpo forse può ostacolare questa elevazione, ma certo molto meno del movimento causato dai cattivi pensieri e dalle passioni del cuore.

 

Non peccare più perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio

In che cosa ha peccato quell’uomo? La sua paralisi era la pena per una colpa? Il vangelo non lo rivela, piuttosto mette in guardia sul pericolo sempre presente dell’immobilità.

Il peccato si manifesta come una specie di paralisi spirituale, come un’incapacità di usare le proprie qualità per fare il bene.

Questa paralisi raggiunge forme quasi patologiche quando si tratta di antiche passioni. Un grande pigro quasi preferisce lasciarsi bruciare che saltare dal letto in caso di allarme. Drammatico diventa “camminare fuori” dalla paralisi di un’antica avarizia, lussuria, ira, invidia… Ma la paralisi aggredisce anche nel caso di passioni minori. Per chi non va in chiesa da tanto tempo è un supplizio ascoltare la messa. Confessarsi dopo molti anni è una fatica peggiore che scalare un ghiacciaio. A chi ha smesso di pregare le parole delle preghiere più semplici sembrano più incomprensibili della scrittura cuneiforme.

Ci vuole una grande forza di volontà per tornare a fare queste esperienze e capire che non è poi tanto difficile come sembrava. Ma in molti casi ci vuole un vero miracolo della grazia per spingere l’uomo ad alzarsi e camminare.

 

La domenica cristiana

I primi cristiani si sentivano liberati dalle prescrizioni giudaiche sul sabato. Ma con il tempo introdussero il riposo della domenica, che però non era tanto una sospensione da ogni movimento, quanto dalla fatica del lavoro quotidiano. Anche in nome del rispetto della domenica sono avvenuti abusi. Un pericolo di integralismo c’è in ogni tradizione religiosa, se si perde il senso spirituale originario.

Quale è il senso della domenica cristiana? Quasi in tutto il mondo la domenica è diventata week-end, un fine settimana di riposo e di svago osservato anche dagli atei. Anzi, in alcuni paesi il riposo domenicale è prescritto per legge dallo stato in maniera più severa di quanto non faccia la Chiesa.

Ma i cristiani credono, con sant’Agostino, che il cuore umano non troverà vero riposo se non in Dio. Ciò che conta dunque è che le domeniche e le feste religiose non perdano il loro significato religioso e non diventino piuttosto occasione di turbamento.

 


IL VANGELO di tutto l’anno sono le riflessioni sul Vangelo festivo e feriale tratte dall’omonimo libro di padre Tomáš Špidlík.

[IL VANGELO DI TUTTO L'ANNO] IV SETTIMANA DI QUARESIMA – Martedì 4 Il libro è disponibile presso EDIZIONI LIPA