L’INVIDIA

[IL VANGELO DI TUTTO L'ANNO] III TEMPO QUARESIMA – Lunedì 3

 

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret:] «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.


Nessun profeta è bene accetto in patria

Il profeta è l’uomo che parla in nome di Dio, e non è una cosa da poco. In genere non crediamo a chi afferma di essere un profeta. Magari però siamo psicologicamente più disposti a dargli credito se viene da lontano, se non sappiamo nulla di lui, se le sue origini sono avvolte nel mistero. Come credere a un profeta che abbiamo visto piccolo, che ci ricordiamo ragazzino a scuola e per strada, di cui conosciamo la famiglia, che ci è cresciuto sotto gli occhi, e che magari non era neppure particolarmente brillante? Come ci comporteremmo se uno così all’improvviso dichiarasse che ciò che dice è il messaggio di Dio agli uomini?

Come essere sicuri se qualcuno parla mosso dallo Spirito Santo, se veramente ha avuto una rivelazione? Non basta valutare le sue parole, dobbiamo guardare soprattutto alla persona. Se vive nella fede, se osserva i comandamenti di Dio, è segno che Dio è con lui. La vita pura conferma le parole.

Per questo la Chiesa è sempre prudente e lenta nell’accogliere visioni, rivelazioni o profezie. Se una cosa è vera, il tempo lo dimostrerà.

 

L’ostinazione dei Nazareni

La ragionevole prudenza verso i fenomeni profetici non è la stessa cosa dell’ostinazione nel pregiudizio. A Nazaret succede quello che più o meno avviene anche sotto i nostri occhi. In un paese dove tutti si conoscono, si rispettano e si aiutano quando c’è bisogno, le cose cambiano quando arriva qualcuno che vuole emergere sopra gli altri. Si risvegliano allora sentimenti di invidia, a volte incontrollabili.

Gli autori orientali chiamano l’invidia tristezza psicologica. È un sentimento strano. La tristezza ci fa credere che basterebbe cambiare qualcosa e le cose tornerebbero a posto. La tristezza ci fa credere talvolta che basterebbe eliminare qualcuno per ritrovare la pace. La tristezza è un odio, e quest’odio porta i Nazareni quasi a commettere un omicidio.

Ma l’unico odio che il cristiano deve provare è quello verso il peccato. L’unica tristezza del cristiano è la tristezza del peccato che vede commettere. La tristezza causata dal successo di un altro è il contrario dell’amore. L’amore si oppone all’invidia, e deve occupare tutto il cuore perché l’invidia non prevalga.

 

Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò

Come comportarsi verso chi prova invidia nei nostri confronti, verso chi ci odia senza motivo? È una situazione che non fa piacere a nessuno, e i più sensibili possono soffrirne terribilmente. La prima cosa da fare è un esame di coscienza, per vedere se non siamo noi ad avere qualche colpa. Ma se non ne abbiamo, facciamo allora come Gesù: passiamo in mezzo a questa gente e proseguiamo il cammino senza turbarci.

L’autore dell’“Imitazione di Cristo”, che deve aver sofferto molti torti, ripete le parole dell’antica saggezza: “Non sei più grande quando ti lodano ma non sei più piccolo perché ti odiano”. E per i più sensibili aggiunge: “Le parole non sono altro che parole. Volano nell’aria ma non muovono il sasso”. Soprattutto quando gli attacchi che subiamo vorrebbero farci deviare dal bene, meglio diventare di pietra e risparmiare la nostra energia e i nostri sentimenti per momenti migliori.


 

IL VANGELO di tutto l’anno sono le riflessioni sul Vangelo festivo e feriale tratte dall’omonimo libro di padre Tomáš Špidlík.

[IL VANGELO DI TUTTO L'ANNO] III TEMPO QUARESIMA – Lunedì 4 Il libro è disponibile presso EDIZIONI LIPA