[IL VANGELO DI TUTTO L’ANNO] II TEMPO ORDINARIO – Martedì (II)
L’OSSERVANZA DEL SABATO + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello […]
L’OSSERVANZA DEL SABATO
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe.
I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!».
E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».
Il sabato è stato fatto per l’uomo
La vita umana tende all’istituzionalizzazione. Due persone che vivono insieme si mettono d’accordo per non intralciarsi reciprocamente, e a maggior ragione una regola di vita è necessaria se si vive in una comunità composta da più persone. Si stabiliscono i luoghi e le modalità degli incontri, il tempo del lavoro e quello del riposo, gli orari dei pasti. Anche la religione ha delle regole istituzionali. Che valore hanno, e in che misura possono essere cambiate?
Nell’Antico Testamento una delle regole sacre era il riposo nel giorno di sabato, che i cristiani sostituirono con il riposo della domenica. È una legge ecclesiale, ma la Chiesa non impone sanzioni se c’è qualcosa di superiore che ci impedisce di osservarla.
Per i rabbini invece la legge era l’alleanza stretta con Dio, il suggello del patto con Lui. L’uomo non può non osservarla.
Anche noi dobbiamo restare fedeli alla legge ecclesiale, ma senza prendere le parole alla lettera, separate dal contesto e da Dio stesso. Dio è amore. Al primo posto, Dio mette sempre la persona, non la legge.
E tutti i suoi comandamenti servono per realizzare il suo amore nel mondo e sono tutti “per l’uomo”.
Non l’uomo per il sabato
La morale laica loda gli scritti dell’imperatore romano e filosofo stoico Marco Aurelio. In essi, si dice, c’è la saggezza dell’intelletto umano e la nobile modestia dell’uomo. Per Marco Aurelio, il vero filosofo scruta l’ordine del cosmo che regola il moto delle stelle e tutta la natura. Questa legge per lui è un “dio cosmico”, a cui sottomettersi in ogni circostanza. È un proposito nobile, che esprime l’ideale di fare il proprio dovere in ogni occasione.
Ma non è un ideale biblico. Per Marco Aurelio l’uomo è soltanto una piccola particella nel grande meccanismo del mondo. Nella concezione biblica, al contrario, tutto il mondo è per l’uomo. Dio ha creato l’universo, gli ha dato delle leggi. Ma tutta la bellezza della natura è per colui che doveva venire per ultimo, per Adamo e per la sua discendenza.
Più tardi, quando Dio ha parlato ai discendenti di Abramo, ogni sua parola esprimeva un dono. Le Leggi di Dio, sia naturali che rivelate, non sono per soggiogare e dominare gli uomini, ma doni e privilegi per la loro felicità, che l’uomo accetta secondo lo spirito del Donatore.
Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato
Come signore del mondo, l’uomo ha stabilito a sua volta delle leggi. Anche Cristo attribuisce a se stesso un’autorità superiore quando dichiara di essere signore del sabato. Tutto ciò che è creato è stato fatto per mezzo di Lui e la Parola di Dio rivela il vero senso di ogni cosa. Chi è unito a Lui è liberato dalla schiavitù degli elementi (Gal 4,3) e dalla “lettera della Legge”.
Il difensore più zelante della “libertà dei figli di Dio”(Rm 8,21) è san Paolo, un tempo fanatico difensore della “lettera” della Legge, fino a quando ha compreso che solo Gesù poteva dare un senso e uno scopo alla Legge. Per questo ebbe il coraggio, anche contro il parere degli altri apostoli, di abolire per i cristiani la legge della circoncisione.
Non era certo una rinuncia all’amore che viene dalla Legge, ma un compimento dello spirito della Legge in Cristo, cioè lo scopo stesso di ogni legge.
IL VANGELO di tutto l’anno sono le riflessioni sul Vangelo festivo e feriale tratte dall’omonimo libro di padre Tomáš Špidlík.
Il libro è disponibile presso EDIZIONI LIPA |