LA FEDELTÀ MATRIMONIALE

[IL VANGELO DI TUTTO L'ANNO] XIX TEMPO ORDINARIO – Venerdì (I) 3

 

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?».
Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: “Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne”? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?».
Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio».
Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi».
Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».


È lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie?

Le persone si mettono insieme e si separano, si cercano e si lasciano, per qualche tempo o per sempre. Chi possiamo abbandonare? Forse un compagno di gioco quando giocare con lui non è più divertente; un socio di lavoro se la società non rende più; un compagno di studi quando ognuno sceglie una specializzazione diversa. Un uomo ed una donna uniti in matrimonio si possono lasciare? A chi pensa che il matrimonio sia un viaggio di piacere, sembra del tutto naturale separarsi alle prime difficoltà. Chi si è unito per star bene, se sta male lo vive come un tradimento.

Ma chi ha promesso davanti a Dio non può abbandonare l’altro, succeda quel che succeda. Davanti all’altare e ai testimoni gli sposi non promettono di divertirsi e di diventare ricchi. Gli sposi si promettono fedeltà reciproca sapendo di appartenere uno all’altro per sempre. Non può separarli neanche la Chiesa, perché non ha ricevuto da Dio il potere di dichiarare l’infedeltà conciliabile con la fedeltà.

 

Non conviene sposarsi

La reazione degli apostoli alle parole di Gesù sulla fedeltà matrimoniale è tipica di una mentalità che giudica le cose solo dal punto di vista umano. Già i filosofi antichi consideravano il matrimonio un peso inutile e difendevano il celibato con molti argomenti. Chi ha famiglia, moglie e figli non può fare l’artista o il filosofo, dicevano; non è l’ambiente ideale per sviluppare il proprio talento. Gli epicurei sostenevano che il fine della vita è il piacere, e sconsigliavano di sposarsi, perché raramente si trova piacere nel matrimonio. Presso certe popolazioni povere e troppo numerose, ad esempio nel Tibet, molti giovani non si sposavano per ragioni sociali.

Ma per Cristo non sono questi i motivi che rendono eletti coloro che scelgono il celibato. Dice chiaramente che il celibato ha un grande valore solo se è per il regno dei cieli, se è compreso e vissuto in questo senso, e solo da coloro che hanno ricevuto una grazia speciale.

 

L’uomo lascerà suo padre e sua madre (Mc 10,7; Gen 2,24)

Le unioni fra genitori e figlio e fra marito e moglie sono naturali, ma in queste relazioni c’è un duplice movimento. Il figlio nasce dall’intima unione tra la madre ed il padre, ma con il tempo questa relazione s’indebolisce ed il figlio ormai adulto abbandona il focolare familiare. Nel matrimonio avviene il processo contrario. Due persone che non si conoscevano cominciano a frequentarsi e poi con amore a fondare una famiglia per mezzo di un vincolo che non si scioglierà più. Quando questo ritmo della natura non viene rispettato sorgono incomprensioni e discordie.

Non è sempre facile per una madre conciliarsi con il fatto che i figli adulti scelgano il loro cammino di vita, che non si può ostacolare. Ma potrà accettarlo se diventa consapevole che la sua maternità, ora che non ha più da nutrire ed educare i propri figli, può diventare una maternità spirituale. Può e deve sempre di più pregare per loro, imitando la Madre di Dio. Maria partorisce Cristo in modo fisico, poi è Madre del Cristo mistico e spiritualmente di tutta la Chiesa.


IL VANGELO di tutto l’anno sono le riflessioni sul Vangelo festivo e feriale tratte dall’omonimo libro di padre Tomáš Špidlík.

[IL VANGELO DI TUTTO L'ANNO] XIX TEMPO ORDINARIO – Venerdì (I) 4 Il libro è disponibile presso EDIZIONI LIPA